Recensione di: Michele Ridella
ASSENZIO: Rocketer (2017)
GRADAZIONE ALCOLICA: 72%
DISTILLERIA: HG
TIPOLOGIA: Verte
Recensione di: Michele Ridella
ASSENZIO: Rocketer (2017)
GRADAZIONE ALCOLICA: 72%
DISTILLERIA: HG
TIPOLOGIA: Verte
Recensione di: Michele Ridella
ASSENZIO: La Bleu Authentique du Val-de-Travers
GRADAZIONE ALCOLICA: 54%
DISTILLERIA: Distab Sarl / Christophe Racine
PAESE: Svizzera
TIPOLOGIA: Verte
Recensione di: Michele Ridella
ASSENZIO: Apocalypse
GRADAZIONE ALCOLICA: 65%
DISTILLERIA: Absintherie Bourbonnaise
PAESE: Francia
TIPOLOGIA: Verte
PRESENTAZIONE
Diciamo... particolare.
Era un po' di tempo che vedevo questa bottiglia a forma di teschio in vendita. E, detta papale papale, non è che mi ispirasse un granché: piuttosto comprensibile, dal momento che i prodotti in bottiglie di questo tipo sono al 99% porcherie che poco hanno a che spartire con l'assenzio autentico (credo che le uniche eccezioni siano proprio questo Apocalypse e la Skull Edition del Twin Tec). Anche il nome era quel che era, e la confezione di cartone con teschi, falci e citazioni bibliche non lasciava certo ben sperare.
D'altra parte, una volta appurata l'autenticità dell'Apocalypse, la presentazione non risulta poi così brutta. Particolare, certo, e senza dubbio molto moderna, niente a che vedere con le bottiglie classicheggianti in stile Jade o Parisiennes, ma non per questo brutta. Ha quel tocco di trash che a me in fondo non dispiace.
Il vetro trasparente non è mai la migliore delle scelte, ma visto il colore originale di questo Apocalypse si può soprassedere.
INTRODUZIONE:
Fino a poco tempo fa, se pensavo agli HG italiani, pensavo soltanto al Farom e al Kirkhope: non ho mai saputo ce ne fosse anche un terzo. Scoprirlo non ha potuto che riempirmi di gioia, soprattutto vista la qualità del prodotto. Perché tagliamo subito la testa al toro: questo assenzio è davvero buono. Quando assaggio un assenzio sapendo che poi dovrò scriverne una recensione che il distillatore leggerà ho sempre un po' d'ansia: e se non dovesse piacermi? Dovrei scriverlo, che non mi è piaciuto, e inevitabilmente mi sentirei in colpa. Ma fortunatamente non mi sono mai trovato in una simile situazione, men che meno questa volta.
Il campione che ho avuto il piacere di assaggiare è un prototipo del 2015, quindi le mie opinioni sono relative a quella versione.
Di nuovo, grazie ad Eros per avermelo fatto assaggiare e grazie a Dario per il suo lavoro.
INTRODUZIONE:
Questo assenzio HG distillato in Canada si propone come replica dello storico Berger. Ora, io non ho mai avuto il piacere e l'opportunità di assaggiare l'originale, ma tra i vintage è quello che in assoluto più bramo, dal momento che il Verte Suisse della Jade – anch'esso replica del Berger – è forse in assoluto il mio assenzio preferito (penso in particolare e con nostalgia a quella vecchia batch del 2006). Questo 1873, pur mantenendo un suo profilo individuale, me l'ha ricordato molto, e non ho quindi potuto fare a meno di adorarlo.
Prima di cominciare, dunque, vorrei ringraziare sentitamente Eros per avermene fatto avere un campione e Ken per il suo lavoro (oltre che per la piacevole chiacchierata).
Aggiungo inoltre che il sample che ho avuto il piacere di assaggiare risale al 2010, e quindi le mie opinioni sono strettamente inerenti a quella versione.
Di Michele Ridella:
ASSENZIO: L’Enjôleuse (2012), Fût de chêne
GRADAZIONE ALCOLICA: 72%
DISTILLERIA: Paul Devoille
TIPOLOGIA: Verte
INTRODUZIONE
Approfitto dell’introduzione per affrontare un dettaglio di questo assenzio che non toccherò durante la recensione vera e propria: l’affinamento in botte. Questo non solo perché non ho mai avuto modo di assaggiare L’Enjôleuse senza affinamento, e mi risulterebbe quindi impossibile fare un confronto, ma anche perché questo è in assoluto il primo assenzio (e, che io sappia, il primo alcolico in generale) con cui entro in contatto che abbia attraversato tale processo. Discuterne va quindi oltre le mie competenze.
Di Michele Ridella
ASSENZIO: Doubs Mystique
GRADAZIONE ALCOLICA: 65%
DISTILLERIA: Emile Pernot
TIPOLOGIA: Verte
INTRODUZIONE
Il Doubs Mystique è un assenzio che ha attratto la mia curiosità per qualche tempo, senza che sapessi bene perché. E, come molte delle cose che attraggono la mia curiosità (si tratti di assenzi o meno) sembrava non potessi averlo: fuori produzione. Poi ho scoperto Caves du Roy, dove ho trovato alcuni assenzi fuori produzione e, tra questi, il Doubs; appena si è presentata la giusta occasione, ne ho approfittato.
Di Matteo Gennari
ABSINTHE: Pernod Fils Tarragona (1930 circa)
TIPOLOGIA: Verte
COLORE 9/10
Pre diluizione: ambrato, affascinante. Nella foto purtroppo escono dominanti le tonalità di verde, ma nel video potrete apprezzarne il colore reale.
Post diluizione: diluito 1:1 il colore è un bianco panna molto corposo, aumentando la diluizione si palesano prima e consolidano poi tonalità gialle
Foto di Kyra Laihiala
Comparso sul mercato da pochi giorni, il Terminus Oxygénée va a completare la prestigiosa gamma degli assenzi Jade, una piccola e dinamica azienda guidata da Ted Breaux, che nasce dalla volontà, in un periodo in cui non era ben chiaro cosa fosse un assenzio autentico, di riprodurre il più fedelmente possibile i migliori absinthe del passato: il 1901 nasce infatti come replica del Pernod Fils (successivamente si è deciso di non citare direttamente il riferimento storico e di sostituire l’etichetta originale per evitare guerre con l’azienda Pernod, tutt’ora operativa e sempre pronta, un tempo come oggi, a far valere i suoi diritti attraverso i tribunali); poi troviamo l’Edouard, replica dell’Edouard Pernod, il Verte Suisse (oggi C.F. Berger o 1898), rifacimento dello storico Berger e infine il Nouvelle Orleans, un assenzio più particolare, che si rifa a una ricetta americana e che tutt’ora rimane un riferimento assoluto per la preparazione dei cocktail storici più famosi a base di assenzio come il Sazerac.
Alcuni di voi potrebbero quindi pensare (confesso di averlo pensato anch’io) che il Terminus Oxygénée nasca come replica dell’omonimo assenzio “bienfaisante” della belle Epoque, ma in realtà non è così: “terminus” indica semplicemente che si tratta dell’ultimo assenzio della linea Jade, e vuole rendere omaggio non tanto allo storico Terminus ma all’Oxygénée Cusenier, padre di tutti gli assenzi ossigenati.
A differenza di alcuni siti specializzati del settore, legati a logiche commerciali (spesso chi gestisce un sito di “informazione” è anche legato a uno di vendita), l’Académie ha sempre guardato con attenzione al mondo degli HG, ovvero agli assenzi prodotti in casa per passione e non per la vendita.
Non dimentichiamo che la rilegalizzazione dell’assenzio, dopo il bando, nasce proprio attraverso prodotti “homemade” e/o (tipico caso della Svizzera), clandestini. Senza contare che anche ai giorni nostri molti assenzi commerciali sono nati come HG amatoriali, penso all’Eichelberger.
In ultimo, alcuni di noi, nei momenti di sconforto per la piega che ultimamente sta prendendo il mercato dei CO (qualità mediamente in peggioramento, proliferazione di prodotti relativamente costosi e poco interessanti, per non dire deludenti), profetizzano addirittura un possibile ritorno alla cultura e alla filosofia degli HG, come in parte sta già avvenendo in America.